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I 50 dipendenti della Salplas


Nell’ultimo incontro del politalk abbiamo parlato di “sviluppo del territorio”. Argomento molto interessante che abbiamo deciso di sviluppare con l’aiuto di alcuni video.
Uno di questi video proponeva l’intervista fatta al sig. Stefano Sioli il quale ha fatto un’affermazione interessante: ci si è comportati male con una famiglia storica di Bussero per finanziare il divertimento dando il permesso di costruire un edificio fuori dai “canoni busseresi”.
Chiaramente  si riferiva all’area “ex salplas” venduta per finanziare l’auditorium che per chi conosce un po’ Bussero è un posto noto, per chi conosce Bussero un po’ meno, stiamo parlando della zona dove si sono costruite nuove case di fronte alla via Primo Levi.

Giusto per capirci ecco il punto esatto: http://g.co/maps/5bafj

Ebbene in quel punto, prima dei mega condomini, vi era una ditta chiamata SALPLAS 🙂

Finito l’incontro, l’ex sindaco Galbiati ha voluto puntualizzare che non si è trattata male una famiglia storica di Bussero ma che il comune, allora, si era anche interfacciato con il proprietario della ditta per trovare una soluzione dato che, la ditta stessa, contava 50 persone tra operai e impiegate e non si voleva certo “buttare in mezzo alla strada” tutti questi lavoratori.
Ha aggiunto che però non c’è stato verso e che ormai il proprietario aveva deciso di vendere dato che i figli non volevano continuare l’attività.

Eh dai allora tutto torna, il comune era in buona fede è stato il cattivo proprietario a non voler collaborare.
E’ importante perchè per un attimo ho creduto che il Sioli avesse ragione sapete!?!

Tutto è bene ciò che finisce bene ma, utilizzando un altro detto, fidarsi è bene e non fidarsi è meglio!

Ho la fortuna di avere un padre che, per la sua attività di elettricista, bazzica un po’ le ditte busseresi.
Quando la Salplas era ancora in auge ha lavorato alla manutenzione dei macchinari e agli impianti elettrici della ditta.

Beh sapete cosa mi ha detto? La Salplas non ha mai avuto 50 dipendenti. Negli anni “d’oro” erano al massimo 15 in tutto (stiamo parlando degli operai, delle impiegate, segretarie ecc…). E l’altra cosa bella è che l’ing. Salamana (il famoso propietario) prima di chiudere si è “sbattuto” per trovare un lavoro ad ogni dipendente.

Lo ripeto perchè uno potrebbe non aver letto bene: il PADRONE ha trovato un nuovo lavoro ad ogni dipendente prima di chiudere.

Fa un po’ ridere vero?
Ora mi spiegate come faccio a fidarmi di uno che, bellamente, mi ha preso per i fondelli?

Vorrei che questa domanda se la facesse ogni cittadino prima di andare a votare: mi fido di chi voto? il programma è “vero”, è utopia oppure è la solita lista della spesa che ogni busserese sa a memoria? Mi fido delle persone che stanno dentro e dietro le liste (quelli che non si presentano neanche come consiglieri comunali ma che continuano, ininterrottamente, a stare “dentro la politica”)?

#ziopera mi sa che sarà una tornata elettorale difficoltosa.

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