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La risposta dell’architetto


Ricevo questa raccomandata che, dopo un po’ di giorni, ho deciso di pubblicare qui:

 

(qui il pdf)

 

Mi sembra importante condividere il chiarimento che il progettista/direttore dei lavori del progetto auditorium (prof. arch. A. Boatti) ha voluto darmi.
Colgo l’occasione per scusarmi se ho “denigrato” il buon nome dell’architetto, non era certamente mia intenzione.
Come avranno sicuramente notato i frequentatori più assidui di questo blog è solito, da parte mia, utilizzare i nomi o “nomignoli” nei personaggi delle mie storie giusto per dare un tocco un po’ più “giovanile” al post e non annoiare a morte il lettore.
Sulla questione “pilotaggio del concorso” ritengo sia abbastanza chiaro che erano solo “fantasie di un giovane pieno di speranze nell’operato TRASPARENTE delle P.A. …”

Detto questo, dato che la raccomandata ha avuto un costo di 8€ sostenuto dall’arch. Boatti, chiederei, a chi si è preso la briga di informare il professore dell’articolo, di far arrivare questa mia brevissima risposta all’interessato (mi berrò ben 2 birre alla sua salute).

Certo è strano sapere che un prof. arch. che ha sicuramente di meglio da fare che leggere “blog” ha trovato il tempo e il modo di rispondermi (oltre che il mio indirizzo).
Rimango quindi ancora speranzoso che chi ora è chiamato a rispondere di questo progetto trovi il tempo quanto meno di spendere due parole su questa questione.
Ecco magari il tempo lo si trova non fornendo all’architetto le mie generalità e cercando di confrontarsi (che ne dite eh?)…vecchi volponi. Va beh mi state comunque simpatici 😀

Ma cosa ci vogliamo fare? La politica non si fa sui blog, le verità sono detenute sempre dai soliti esperti e l’acqua nel cesso gira (a seconda dell’emisfero) in senso orario o antiorario.

Abbiate fiducia miei cari, un giorno manderanno qualcuno a spiegare a tutti cosa sta succedendo.
Se siete credenti come me, pregate il Signore che non sia il buon Michele Sala…

Al prossimo post!

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Un progetto incompleto per un edificio inutile


Tornare dalle ferie è sempre una “brutta sensazione”.
Se poi ci sommate quello che state per andare a leggere…#ziopera!

Perdonate la lunghezza del post ma vi assicuro: ne vale la pena!

Correva l’anno 2003, amminstrazione Antonio Galbiati, progetto ADUITORIUM PALAZZETTO DELLO SPORT.
Un progetto che, come sapete, ha speso tutte le energie (e i soldi) del nostro piccolo comune e che ha avuto luce proprio in questi anni.

Allora si partì con il concorso di idee.

I partecipanti al concorso dovevano presentare un progetto per quello che poi sarebbe dovuto divenire il nuovo centro della vita culturale e sportiva del nostro comune.
Vincitore di questo concorso: prof. (del politecnico di Milano) Arch. Antonello Boatti persona molto conosciuta all’interno del nostro comune poichè, basta andare sul sito del suo studio, ha praticamente “disegnato” il paese (dal 1975!)

http://www.boattipaolini.it/urbanistica.htm 

Oltre a questo, il nostro ormai amicone, ha sicuramente:

  • la tessera della coop
  • non so se quella dell’esselunga
  • quasi sicuro quella del “partito” (cercate Antonello Boatti su YouTube, troverete interessanti comizi ed interventi in trasmissioni di radio radicale…)

Ma come ha fatto a vincere il nostro professore? beh ci sono tanti elementi determinanti.
Solitamente si procede assegnando un punteggio a vari fattori:

  • Valutazione delle soluzioni architettoniche
  • Valutazione delle sistemazioni esterne
  • Caratteristiche tecnologiche della proposta progettuale
  • Soluzioni per ridurre i costi di gestione e manutenzione
  • ecc …

Volete leggerli tutti?

Ecco il documento, pagina 9: https://www.dropbox.com/s/lqiw1rj049wjh9l/1_14.08.2002_Bando%20di%20Gara_Progetto%20Preliminare_Auditorium.pdf

Altro passaggi sicuramente determinante per la vittoria è chi giudica.
Lo abbiamo visto alle olimpiadi: la giuria è fondamentale.
Bastano 20 centesimi e non ti becchi la medaglia!

Insomma a vedere la giuria due domande uno se le fa.

Seguitemi nel ragionamento: se il nostro prof. ha simpatie nell’area di sinistra e ha praticamente progettato l’intera Bussero allora è lecito pensare che i nostri amministratori siano andati a cena da lui parecchie volte!

Detto questo, i componenti della giuria erano:

  • sig. Antonio GALBIATI (presidente della giuria)
  • geom. Massimo VADORI
  • sig. Luigi GUZZI
  • arch. Massimo GIULIANI
  • ing.Elisabetta BUGANZA
  • arch. Ugo TARGETTI
  • arch. Giovanna RUBINO
  • d.ssa Claudia MIRAGLIA

Ora attenzione, facciamo gli exit poll:
Antonio Galbiati vota il progetto di Boatti, Vadori idem, Rubino (che era l’allora responsabile dell’ufficio tecnico alle dipendenze dell’amministrazione comunale) pure e poi c’è questo Ugo Targetti che, guarda caso, è professore al POLIMI con il nostro Antonello e, in più, pure lui fa parecchi interventi a radio radicale.
Si conosceranno? bah…diciamo che Ugo vota Antonello.
Ora 4 voti per Boatti, 4 (supponiamo) per un altro progetto.
PARI!
Rigori?
NO! C’è il jolly del presidente di giuria che, guarda caso, ha il voto che vale doppio!
5 a 4, siamo campioni del mondo!
Antonello ha vinto!
Ma come non dare la vittoria ad un progetto che, palesemente, riduce i costi di gestione e manutenzione dell’opera!!!
Grazie Anto…

Altra postilla, obbligata: la presentazione alla giuria dei progetti è fatta in forma anonima quindi non potevano sapere quale era il progetto dell’Anto…quindi quello che ho scritto sopra sono solo fantasie di un giovane pieno di speranze nell’operato TRASPARENTE delle P.A….

Perdonatemi la digressione, procediamo.
Vinto il concorso di idee, manca l’impresa che costruisce il tutto: il progetto c’è, le persone giuste ci sono…manca solo l’impresa!
Riusciamo a fatica a fare un bel bando di gara….anzi no!!!

All’inizio si decide che dovrà essere la TAO 88 – si quella dei condomini della SALPLAS – a fare il tutto, poi forse qualcuno si accorge che il lavoro è “grosso” e allora torna sui suoi passi…

Forse si sono ravveduti perchè, proprio qualche tempo prima, una sentenza della corte europea ha condannato il bel paese (non Bussero egocentrici! parlo dell’ITALIA) per un’operazione molto simile che prevedeva l’esecuzione del teatro Arcimboldi di Milano (Scala bis, zelig, concerto dei takipirinha per citare alcuni eventi…) a scomputo di oneri da parte di una famosa impresa (la Pirelli ndr.).

Tanto per vostra info:

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/07/13/teatro-arcimboldi-schiaffo-europeo.html

Come sapete il progetto del nostro auditorium viene assegnato con un ribasso d’asta maggiore del 30% (31,66 per i pignoli) su un importo dei lavori pari a 4.754.846,28€
Bene, progetto approvato, lavori assegnati, data di consegna stabilita.
Finito!
Ora non ci resta che aspettare la prima!

eheheheheheh
Come direbbe un mio amico del sud Italia: cu ‘u cazz! (perdonate l’ortografia).

Un bel giorno (non è dato sapere quando perchè quanto sto per raccontarvi non ha date se non quella del protocollo che l’archivia) il nostro prode professore scrive una lettera che definirei “strappa lacrime”.

Eccola: https://www.dropbox.com/s/rsc4b0y5o73z7i7/boatti_lettera.pdf

Cito:
Durante l’esecuzione dei lavori si è verificata la necessità di effettuare lavori complementari non compresi nel progetto principale e nel contratto iniziale che nel tempo sono risultati NECESSARI all’esecuzione dell’opera. […]

[…] era stato ritenuto oppurtuno rimandare ad un successivo progetto di sistemazione esterne (che doveva essere imminente) la definizione precisa di tali lavori.

[…]INOLTRE ESSI NON COSTITUISCONO OBIETTIVAMENTE COSTI AGGIUNTIVI PER L’A.C. TRATTANDOSI DI OPERE DA REALIZZARE E SI DEVONO INTERPRETARE COME ANTICIPAZIONI DI “LAVORAZIONI DI BASE” UTILI ALL’ESECUZIONE DELLE FUTURE SISTEMAZIONI ESTERNE.

Interessante…

Vediamo di capire: fra un po’, obiettivamente, dovrò comprare casa.
Supponendo che le mie azioni APPLE raggiungano apici storici con l’iPhone 5, compro un terreno edificabile e metto a budget una certa somma per coprire l’importo dei lavori.
Decido però di spaccare i lavori in 2 fasi: prima costruisco e poi arredo (metti che mi sposo, mia moglie vorrà certamente dare il suo tocco femminile alla casa!).
Con la mia somma a budget contatto l’architetto per il progetto, il mio amico Gian per i calcoli strutturali, e il buon Patrizio (tipico muratore della prov. di BG) per l’impresa.
Presi tutti i preventivi parto con i lavori.
Patrizio getta le fondamenta, tira su il primo muro, poi il secondo, il terzo, il quarto. Fa le finestre, mi mette le porte e poi mi chiama dicendo: abbiamo finito!
Io, ben contento, vado a vedere casa mia!
Vi dirò di più: prendo un materassino e dormo li stanotte! (tanto fa ancora caldo).
Ad un certo punto sento una goccia…poi un’altra…poi due insieme…poi la doccia!
Mi sveglio pensando ad un sogno ed invece: manca il tetto.

Incazzato come non mai chiamo Patrizio e gli dico: “pota uhag shsun sj sa” (che vuol dire: oh ma il tetto?). Lui mi risponde (vi risparmio il dialetto) dicendomi che nel progetto dell’architetto il tetto (archi-tetto…) non c’era!
Allora chiamo l’architetto che mi ha fatto il preventivo chiedendo lumi sul perchè!
Lui mi risponde rassicurandomi: “adesso facciamo dei lavori complementari ulteriori e necessari per la funzionalità completa dell’opera, condizione fondamentale per la collaudabilità dei manufatti nel loro complesso!”.
Continua dicendo: “non è nemmeno un costo aggiuntivo se ci pensi, perchè il tetto ti SERVE!”.
“Ah” dico io, “hai ragione!”.
Che il tetto mi serva è innegabile, che lo debba prevedere il progetto iniziale pure! (almeno penso, che dite voi?!).

Ecco qua: l’auditorium non è completo, mancano delle “cose”. E queste cose sono “lavori complementari ulteriori e necessari per la funzionalità completa dell’opera, condizione fondamentale per la collaudabilità dei manufatti nel loro complesso”.

Cari cittadini: il progetto era incompleto!
Questa è la deduzione che qualsiasi persona fa leggendo le parole di Antonello.
Una domanda sorge spontanea: ma si potrà mai approvare un progetto incompleto?
Bah, a rigor di logica uno dice: che fai, costruisci una casa senza fare il tetto? sei un coglione!

Allora dov’è l’ inghippo?…vi ricordate l’importo del bando di gara per i lavori? 4.754.846,28€
Ecco, un bel numero. Un numero abbastanza “sospetto” perchè si avvicina molto a quello che è la soglia per fare un bando di gara EUROPEO.
Si, avete capito bene, un bando EUROPEO ovvero un bando che ha la possibilità di essere vinto anche da un’azienda Finlandese!
Oltre a questo anche le “regole” diventano più “dure” (ad esempio la realizzazione a scomputo d’oneri non è prevista dalla normativa comunitaria…vi ricordate? era la prima ipotesi che si era fatta con la mitica TAO!).
Quali sono queste soglie?
Per i lavori abbiamo una soglia di 5 mln di € (oltre questa, si va in Europa!).
Ci siamo quasi vero? 4,8 mln…beh dove voglio arrivare?
Sapete a quanto ammontano i lavori “extra” che Anto definisce “fondamentali”? 270.228,20€

Ecco il documento che certifica il numero (pg 3, la tabella): https://www.dropbox.com/s/83sekfsf47w6wfa/B_prezzi_nuovi_lavori.pdf

Armiamoci di calcolatrice e facciamo: 4.754.846,28 + 270.228,20
Quanto fa? cosa? come? ah più di 5 mln? 😀

Ora ditemi se è “diabolico” pensare questa cosa: i nostri amici dell’amministrazione Galbiati hanno fatto bene i conti.
Stando sotto la soglia comunitaria hanno potuto pilotare il progetto come meglio credevano.
Assegnazione a Boatti, lavori alla TAO a scomputo oneri (vi rimando alla faccenda “salplas” per questo).
Successivamente il cambio di responsabile dell’ufficio tecnico in primis e la faccenda Arcimboldi in secundis hanno fatto fare un bando.
I piani sono saltati, dovevano porre rimedio!
Hanno approvato un bel progetto incompleto per partire con i lavori che poi si sarebbero terminati nel modo raccontato fino ad ora.

La volete sapere la notizia più “brutta”: leggendo la lettera di Antonello noterete che cita una norma: art. 57 punto 5 lettera a.2 del codice degli appalti.
Questa norma prevede che si possa utilizzare per queste famose opere “fondamentali” fino al 50% dell’importo appaltato.

A voi i calcoli: 4.754.846,28 – 31,66% di ribasso d’asta / 2
Hanno ancora 1,6 mln di € da spendere per il cifoauditorium.

Si fermeranno a 300.000?

ps: per i più pignoli possiamo citare la Determinazione n. 5 del 9 giugno 2005 dell’autorità di vigilanza dei lavori pubblici che dice: “Se, dunque, l’opera consiste in un edificio, o un complesso di edifici destinati, per esempio, ad una scuola o ad un ospedale, o se trattasi di una strada, una fognatura o un acquedotto, i lavori realizzati con il singolo appalto devono consentire la parziale apertura al pubblico o, comunque, l’attivazione del servizio al quale l’opera è destinata.”

http://www.avcp.it/portal/public/classic/AttivitaAutorita/AttiDellAutorita/_Atto?ca=2562

Chiamiamo i vigili #ziopera!

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